Quando parliamo di obbligazione ci riferiamo a una tipologia di prestito in cui una parte presta del denaro, a una società o a un governo, e l’altra parta ripaga periodicamente gli interessi fino a una data stabilita nel futuro, quando l’importo iniziale del prestito sarà totalmente rimborsato.
Ma vediamo bene come funzionano le obbligazioni.
Cos’è un’obbligazione?
Per definizione, un’obbligazione (bond) è un rapporto giuridico in forza del quale un soggetto, detto debitore, è tenuto a una determinata prestazione, suscettibile di valutazione economica, a favore di un altro soggetto, detto creditore.
L’importo finale del prestito, restituito dall’emittente dell’obbligazione all’obbligazionista, è chiamato capitale, mentre l’interesse è rappresentato da una serie di pagamenti chiamati cedole.
Le cedole verrano corrisposte a intervalli precedentemente stabiliti e, di norma, hanno un importo fisso. In caso di obbligazioni indicizzate, questi importi potranno invece essere variabili in quanto l’obbligazione si adatta ai movimenti, ad esempio, del tasso d’inflazione.
Le obbligazioni, in quanto titoli negoziabili, possono essere vendute e anche comprate, un po’ come le azioni. Ma c’è una sostanziale differenza: nel caso delle obbligazioni, gli investitori assumono lo status di creditori, mentre con le azioni, invece, si diventa soci.
Si tratta, quindi, di due posizioni ben diverse che hanno delle ripercussioni anche nel rapporto rischio/rendimento.
Quanti tipi di obbligazioni esistono?
A seconda della natura di chi le emette, le obbligazioni si dividono in quattro tipologie principali. Avremo i Titoli di Stato, le obbligazioni societarie, le obbligazioni municipali e le obbligazioni inerenti a enti pubblici. Quando c’è la necessità di racimolare capitale per effettuare degli investimenti o per sostenere delle spese, chi emette le obbligazioni può trovare nel mercato obbligazionario i tassi d’interesse e le condizioni più favorevoli rispetto a quelli offerti da altri canali di credito, come ad esempio le banche.
Come funzionano le obbligazioni?
Le obbligazioni sono classificate come strumenti di debito, in quanto l’obbligazionista presta il capitale all’emittente, che poi rimborsa il prestito nelle modalità dichiarate dall’obbligazione.
In parole più semplici, se acquistiamo un’obbligazione versiamo del denaro a chi ce l’ha emessa. Questo soggetto utilizza il denaro per finanziarsi e si impegna a restituircelo alla scadenza fissata, oltre che a pagarci un interesse o cedola.
In pratica, l’obbligazione funziona come un prestito che ci viene restituito, con gli interessi.
In realtà, il discorso è più articolato nel dettaglio.
Le obbligazioni ordinarie, conosciute anche come plain vanilla, si suddividono in obbligazioni a tasso fisso (con interessi determinati in precedenza) e a tasso variabile, che seguono i tassi di mercato.
Oltre alla obbligazioni ordinarie, esistono anche le obbligazioni strutturate.
Queste, più complesse, si basano su vari parametri: una componente obbligazionaria ordinaria, che può prevedere o meno il pagamento di cedole periodiche e che assicura la restituzione del valore nominale del titolo e una componente conosciuta come contratto derivato, che condiziona la remunerazione dell’investitore dall’andamento di uno o più parametri finanziari o reali.
Le obbligazioni comportano dei rischi? Sì, perché interessi elevati comportano rischi altrettanto elevati e sicurezza e redditività sono di norma concetti opposti.