Con l’avanzare dell’aspettativa di vita, le riforme previdenziali di tutta Europa stanno allontanando sempre più il momento della pensione, con un progressivo innalzamento dell’età richiesta per raggiungere l’agognato obiettivo. Vista l’insostenibilità di queste condizioni, sono sempre più i lavoratori interessati a scoprire quali sono i trucchi per andare in pensione prima.
Andare in pensione prima? Quali trucchi esistono?
Le difficoltà quotidiane spingono sempre più lavoratori a considerare la pensione anticipata, così chiamata perché prevede la possibilità di andare in pensione prima che maturi il requisito stabilito dalla legge (mutevole) per l’età pensionabile (l’età anagrafica valevole per la pensione di vecchiaia), richiedendo però che sia stata accumulata una certa anzianità contributiva, che varia tra uomini e donne.
Un argomento questo che interessa milioni di persone e che infervora il dibattito politico che, parallelamente alle manovre finanziarie, si arricchisce di stratagemmi e trucchi per andare in pensione prima del tempo. Ma è realmente possibile farlo?
Diciamo di sì. Ma più che di trucchi, è meglio parlare di opportunità offerte dalle varie riforme pensionistiche, che permettono di anticipare i tempi andando in pensione fino a 10 anni prima, in alcuni casi limite, a condizione di essere in possesso di specifici e dimostrabili requisiti.
Il versamento dei contributi figurativi
Tra i trucchi per andare in pensione prima c’è la possibilità offerta dai contributi figurativi.
Questi sono contributi che vengono accreditati dall’INPS (non sempre automaticamente) per alcuni periodi di sospensione, riduzione o interruzione dell’attività lavorativa standard e che sono validi ai fini del raggiungimento del diritto alla pensione.
Nelle gestioni pensionistiche dei lavoratori privati è possibile accreditare a domanda il servizio militare, il servizio civile, la maternità, il congedo parentale, malattia e infortunio, l’aspettativa per cariche sindacali e cariche elettive e l’assenza dal lavoro per donazione di sangue.
Riunire i contributi nella gestione separata
Alle cosiddetta gestione separata sono iscritti i professionisti senza albo, le partite IVA, i lavoratori co.co.co, quelli a progetto, gli associati in partecipazione e gli autonomi occasionali per redditi superiori a 5.000 euro.
Per andare in pensione prima, può essere utile accorpare i contributi della gestione separata, attivando un ricalcolo contributivo della pensione che permette di accedere alle opzioni riservate ai contributivi puri.
Ricorrendo a questa modalità, è possibile riunire gratuitamente tutti i contributi versati nelle gestioni INPS nella sola Gestione separata, con l’assegno di pensione che però verrà calcolato utilizzando il sistema contributivo.
Iscrizione a un fondo di pensione complementare (RITA)
Per coloro che sono iscritti a un fondo di pensione complementare da almeno 5 anni, vi è la possibilità di anticipare di diversi anni l’uscita dal mercato del lavoro, percependo nel contempo la cosiddetta RITA, ossia la “rendita integrativa temporanea anticipata”, un’erogazione frazionata di tutto o di una parte di quanto accumulato nel fondo.
Con la RITA si può andare in pensione prima anche di 5 o 10 anni, a patto che si abbiano almeno 20 anni di contributi.
Il contratto di espansione
Per chi intende andare in pensione prima del tempo, c’è anche la possibilità di un accordo con l’azienda stessa, a patto che questa abbiamo almeno 50 dipendenti.
Questo ‘trucco’ si chiama contratto di espansione e altro non è che un accordo sottoscritto tra azienda e rappresentanti sindacali al fine di incentivare il ricambio generazionale.
Così facendo il lavoratore a cui mancano 5 anni per il raggiungimento della pensione può procedere alla risoluzione anticipata del rapporto di lavoro.
In questi anni che lo separano dal traguardo, il lavoratore, al quale sono riconosciuti i contributi, percepisce un’indennità mensile sostitutiva della pensione per 13 mensilità che, seppure erogata dall’INPS, viene finanziata dall’azienda.