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Parità di genere nell’ambiente di lavoro: definizione, problematiche e soluzioni

La parità di genere nell’ambiente di lavoro si riferisce all’uguaglianza di opportunità, di trattamento e di retribuzione tra uomini e donne. Nonostante i progressi degli ultimi decenni, la discriminazione di genere è ancora una realtà diffusa.

Le donne spesso hanno meno possibilità di accedere a determinati ruoli, di avere carriere professionali soddisfacenti e di ottenere una retribuzione equa rispetto ai colleghi maschi.

Le statistiche evidenziano la presenza di disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro. Ad esempio, in Italia, il gender pay gap è pari al 15,4%, il che significa che le donne guadagnano in media il 15,4% in meno rispetto agli uomini. Inoltre, solo il 47% delle donne in età lavorativa è attivamente impegnato nel mercato del lavoro, rispetto al 66% degli uomini.

Questo significa che, su base annua, le donne devono lavorare circa due mesi in più rispetto agli uomini per guadagnare la stessa cifra. Il gender pay gap in Italia è legato anche alla presenza di un elevato numero di lavori a bassa retribuzione, che vengono spesso svolti da donne, e alla mancanza di politiche di conciliazione vita-lavoro.

Le donne sono ancora sottorappresentate nei ruoli di leadership. In Italia, solo il 28% delle posizioni manageriali è ricoperto da donne. La situazione è simile anche a livello globale: secondo il World Economic Forum, il 31% dei manager nel mondo è costituito da donne. Le ragioni di questa disuguaglianza possono essere molteplici e includono stereotipi di genere, mancanza di opportunità di formazione e di networking per le donne.

Discriminazione di genere nel lavoro: cause, conseguenze e soluzioni

Le cause della discriminazione di genere sono molteplici e spesso interconnesse. Tra le principali cause si possono citare gli stereotipi di genere, che influenzano la scelta delle professioni e delle carriere, la mancanza di politiche di conciliazione vita-lavoro, che penalizza le donne che desiderano diventare madri che portano a preferire candidati maschi a parità di competenze.

Le conseguenze della discriminazione di genere possono essere gravi sia per le donne che per le aziende. Le donne possono subire una perdita di reddito, una minore soddisfazione professionale e un’insicurezza economica. Le aziende, dal canto loro, perdono l’opportunità di sfruttare le competenze e le esperienze delle donne, di migliorare la loro reputazione e di raggiungere una maggiore diversità di idee e di prospettive.

Parità di genere, gli obblighi per le aziende

In Italia le tematiche della parità di genere sono state introdotte nel 2011 con le meglio conosciute quote rosa applicabili ai consigli di amministrazione delle società quotate”.

Con il Dpr n. 251/2012 e la Legge n. 160/2019, viene sancito per le aziende l’obbligo della presenza di almeno due quinti di donne nei consigli di amministrazione delle società quotate e un terzo di donne nei consigli di amministrazione delle società pubbliche”.

L’art. 3 della Legge n. 162/2021 modifica il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo D.Lgs. 198/2006, dove viene definito l’obbligo di redazione di un rapporto biennale tra personale maschile e femminile per le organizzazioni con oltre 50 dipendenti.

Per le organizzazioni fino a 50 unità invece permane un obbligo volontario.

Uno strumento importante per la gestione dei requisiti e per creare un ambiente di lavoro sano, è definito un la UNI/PDR 125:2022.

La prassi di riferimento definisce i requisiti per la parità di genere per la quale sono previsti anche sgravi per le organizzazioni che ne raggiungano la certificazione rilasciata a seguito di verifica da parte di un organismo di certificazione terzo ed accreditato.

Vantaggi della certificazione per la parità di genere

La certificazione di parità di genere PDR 125:2022 offre una serie di vantaggi per le aziende, tra cui la possibilità di migliorare l’ambiente di lavoro, la motivazione delle risorse e la propria reputazione e immagine. Essa dimostra che l’azienda si impegna per promuovere l’uguaglianza di genere e rappresenta un valore aggiunto per il brand.

Inoltre, l’ottenimento della certificazione può aumentare la motivazione e l’engagement dei dipendenti. Infatti, un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze di genere è fondamentale per il benessere dei dipendenti e può portare a un maggiore senso di appartenenza all’azienda.

Infine, la certificazione di parità di genere può aumentare la competitività dell’azienda. Infatti, molte organizzazioni stanno diventando sempre più sensibili alla questione di genere e potrebbero preferire lavorare con aziende che dimostrano un impegno concreto per promuovere l’uguaglianza di genere.

Come ottenere la certificazione

Per ottenere la certificazione di parità di genere PDR 125:2022, le aziende devono sottoporsi a una valutazione da parte di un organismo di certificazione accreditato. Questo organismo valuterà il piano d’azione per la parità di genere dell’azienda e verificherà che le misure adottate rispettino gli standard previsti dalla certificazione.

Una volta superata la valutazione, l’azienda riceverà la certificazione e potrà fregiarsi del marchio di parità di genere PDR 125:2022. È importante sottolineare che la certificazione ha una durata di tre anni, durante i quali l’azienda deve mantenere gli standard previsti e sottoporsi a verifiche periodiche.

Ti segnaliamo una utile risorsa sui requisiti della certificazione, che potrai visionare visitando il link che troverai di seguito: www.sistemieconsulenze.it/certificazione-parita-di-genere/

Soluzioni per promuovere l’uguaglianza di genere nell’ambiente di lavoro: Best practices

Ci sono diverse soluzioni che le aziende possono adottare per promuovere la parità di genere nell’ambiente di lavoro. Tra queste ci sono la promozione di politiche di inclusione, l’implementazione di programmi di formazione sulle questioni di genere, la creazione di modelli di leadership diversificati e la valutazione delle performance basate sui risultati.

Le aziende che promuovono l’uguaglianza di genere possono anche adottare politiche di lavoro flessibile, di condivisione del lavoro e di sostegno alla genitorialità.

Esempi di aziende virtuose che si sono distinte per le loro politiche a favore della parità di genere, possono essere: Microsoft che ha avviato un programma di mentoring per le donne e promuove politiche di lavoro flessibile. IKEA che ha fatto progressi significativi nella riduzione del gender pay gap e nella promozione di modelli di leadership diversificati.

Altre aziende come Google, ed Unilever hanno promosso politiche di inclusione e di sostegno alla genitorialità. La promozione della parità di genere nell’ambiente di lavoro è un tema di grande importanza, che riguarda non solo le donne, ma l’intera società. Le aziende che promuovono l’uguaglianza di genere possono trarre numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di attingere alle competenze e alle esperienze delle donne, di migliorare la loro reputazione e di raggiungere una maggiore diversità di idee e di prospettive. Allo stesso tempo, la promozione della parità di genere richiede un impegno costante e l’adozione di politiche concrete e mirate.

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